Quasi 200 partite tra A e B, oltre a diversi anni del settore giovanile. Daniel Adejo è ormai reggino quanto nigeriano.
Oggi gioca nella Serie A greca, ha 31 anni e guarda ovviamente con simpatia alla squadra che lo cresciuto e la città che è diventata sua per efftto di una moglie e due bambine.
“Il primo amore – rivela alla Gazzetta del Sud – – non si scorda mai. Mia moglie è reggina tutti gli effetti. Durante le feste rientro in Calabria con tutta la famiglia”.
Sulla Reggina: “Serve pazienza e ci vuole equilibrio. Troppe aspettative si sono create attorno alla Reggina che rimane una neopromossa. Conosco il campionato di B e so perfettamente che bastano due o tre successi per ritrovarsi nelle zone nobili. L’organico è competitivo, ma va dato il tempo di all’allenatore di assemblare il gruppo. Il torneo si deciderà tra marzo ed aprile, non asrei così preoccupato”.
“A Monza – prosegue è stata determinate l’espulsione di Folorunsho. In undici contro undici avremmo assistito ad una gara diversa”.
E sulla possibilità di tornare: “Per ora non ci penso, un domani perché no. In Grecia ho trovato l’ambiente ideale. Preferisco non fare progetti a lunga scadenza”.
Adejo, tra l’altro, sarebbe un giocatore bandiera e non ingrasserebbe la lista ‘over’. Sono due le caselle per i giocatori di lunga militanza, la Reggina le ha al momento entrambe libere. E sarebbe anche un profilo che beneficerebbe del famoso ‘decreto crescita’ utilizzato per Menez, Lafferty, Denis e Faty. Il problema, semmai, è che nel Lamia gioca titolare.