Da tempo si ripete che la Reggina non è più la stessa. Allo stesso modo non si risponde a sufficienza quanto gli infortuni abbiano pesato nel modo di pensare la sua squadra di Mimmo Toscano.
A lungo, nel corso del girone d’andata, il tecnico ha chiesto ai suoi esterni di andare a tutta, per poi sostituirli puntualmente attorno all’ora di gioco.
Una staffetta quasi programmata che consentiva di mettere alle strette agli avversari e di correre come i pendolini ai cursori.
I problemi iniziali di Rubin, poi quelli di Garufo e Bresciani, fino ad arrivare a Rolando.
Negli ultimi due mesi Toscano si è visto praticamente azzerate le scelte.
E’ stato costretto a mandare subito in campo Liotti che, oggi, sembra pagare il non essersi praticamente mai fermato. Il calciatore è arrivato a Reggio da Pisa con una preparazione tarata per il campionato cadetto, dove si è giocato fino alle feste natalizie. Crescerà, perché le qualità, benché oggi non sia al top, le ha.
A destra, invece, è stato spesso adattato Blondett. Questo si è tradotto nel fatto che, molto spesso, si è dovuto fare fatica nel trovare propulsione sulla corsia esterna.
Partite come quelle di Catania hanno più volte dato modo di rimpiangere gli assenti, dato che c’era spazio e modo di attaccare sulle fasce con convinzione. Più volte è mancato il guizzo che un esterno di razza avrebbe probabilmente trovato.
Garufo si è già rivisto al Massimino, Rolando è sulla via del recupero.
Per Bresciani bisognerà aspettare un po’ di più.
La batteria di Toscano si sta rimpolpando e l’infermeria svuotando.
La Reggina ha un motivo in più per sorridere.