Marcatori: 5' Cozza, 10' Ceravolo, 31' Bianchi, 43' Guzman, 28'st Barreto
Reggina: Novakovic, Alvarez, Cherubin, Lanzaro, Barillà (1'st Modesto) Cascione, Tognozzi (11'st Barreto), Missiroli, Cozza (32'st Vigiani), Joelson, Ceravolo. In panchina: Campagnolo, Aronica, Montiel, Pettinari. All. Ficcadenti
Piacenza: Maurantonio, Abbate, Bianco, Bianchi, Miglionico, Guzman (1'st Rantier), Nainggolan, Wolf (30'st Vignali), Ciarrocchi, Menichetti S. (5'st Iorio), Cuciula. In panchina: Capodici, Bini, Guerra, Menichetti G. All. Secondini-Remondina
Arbitro: Sig. Pantana di Roma
Ammoniti: Cozza, Miglionico
Finisce 3-2 tra Reggina e Piacenza la gara valevole per l’accesso agli ottavi di finale di Coppa Italia.
Imbottiti di seconde linee gli amaranto, quasi con la primavera in campo gli emiliani, il match non sembrava destare grande interesse sebbene in palio ci fosse la possibilità di sfidare l’Inter per raggiungere i quarti. Eppure la cornice di pubblico (almeno cinquemila presenze) può quasi essere considerato un record per una manifestazione che viene snobbata da media e tifosi, dovuta soprattutto a prezzi per i tagliandi che definire popolari sarebbe un eufemismo.
Prima del fischio d’inizio Tullberg e Stadsgaard hanno ricevuto il primo abbraccio dei tifosi. Doveva essere la partita di Francesco Cozza, che dopo l’esclusione di domenica avrebbe dovuto convincere Ficcadenti che questa squadra non può fare a meno del suo capitano.
Compito in parte riuscito grazie ad una punizione calciata magistralmente all’incrocio dei pali e una serie di spunti che hanno messo in difficoltà la giovane linea difensiva dei biancorossi.
In precedenza il Piacenza aveva sprecato una colossale occasione calciando leggermente a lato un’occasione in cui gli avanti piacentini si sono trovati da soli a tu per tu con l’estremo difensore reggino.
Dopo il vantaggio firmato dal numero dieci reggino,è arrivata la rete siglata da Ceravolo,abile a insaccare di testa un pallone arrivato dalla destra.
Un buon inizio a cui è seguita, però, una parte centrale di primo tempo caratterizzata dall’ordinaria follia dell’intera formazione amaranto. Nello stadio che fu di Rolando Bianchi, è il suo omonimo Tommaso ad accorciare le distanze sugli sviluppi di un calcio d’angolo sfruttando le marcature ballerine attuate dalla Reggina .
Poi uno svarione di Lanzaro consente all’ex crotonese Guzman di involarsi in solitudine davanti a Novakovic e di trafiggerlo, portando il risultato in parità.
Giusto il tempo per Missiroli di sbagliare l’impossibile con la porta sguarnita,calciando la sfera sul corpo di un avversaario, e l’arbitro manda tutti negli spogliatoi.
La partita nella ripresa sembrerebbe essere quella tra scapoli e ammogliati, finché Modesto non rileva Barillà e Barreto prende il posto di Tognozzi. I due neoentrati confezionano il terzo gol. L’esterno semina il panico sulla sinistra, saltando un paio di uomini e crossando dopo essere arrivato poco dentro l’area,al centro c’è Barreto che dall’altezza del dischetto, di testa,trova un angolo in cui Maurantonio non può arrivare.
La gara scivola via senza particolari sussulti,fatta eccezione per una punizione tirata dal paraguayano che sfiora l’incrocio dei pali da circa venticinque metri e per la standing ovation che il pubblico tributa a Ciccio Cozza,che di sicuro, qualora ce ne volesse ulteriore conferma, si è riconquistato la fiducia incondizionata dei tifosi,quella di Ficcadenti probabilmente ancora no…
Pasquale De Marte