Lillo Foti è stato ospite di Reggina Tv nel corso della tramissione ‘Vai Reggina’ condotta Maurizio Insardà.
Inevitabilmente è stato chiesto all’ex presidente le differenze tra la sua Reggina e quella attuale.: “Erano diverse le disponibilità economiche. Noi pensavamo a costruire. Qui si vuole vincere, ma non è che noi non volessimo vincere”.
Il massimo dirigente amaranto ha fatto arrivare a Reggio tanti grandi calciatori: “L’altra sera un mio amico mi ha mandato un messaggio. Era tardi e mi ha detto vedi se ti piace sta formazione. Aveva messo in piedi un centrocampo con Mozart, Baronio, Nakamura, Pirlo. Gli ho risposto che era da Champions e con tutti e quattro la palla non l’avrebbe visto nessuno”.
Lillo Foti non manca di ricordare quanto con il passare degli anni la sua creatura abbia suscitato apprezzamento:”Col tempo si è capito cosa siano quei trent’anni di storia della Reggina. Sono passati calciatori ragazzi con grande spessore umano”.
Luca Gallo, in questi mesi, è andato a trovare l’ex presidente invitandolo al Granillo, ma al momento”Non è una cosa di cui avverto la necessità, perché questo calcio è diverso dal mio. Ringrazio il presidente Gallo per l’attestato di stima che mi ha dato, magari torno per festeggiare qualcosa di importante”.
“Non bisogna – ha proseguito Foti – guardare a quello che è stato fatto. Ormai appartiene alla storia e può rappresentare una spinta, anche perché credo che Gallo si sia accostato alla Reggina per ciò che era il passato. Bisogna dargli atto che, per fare il campionato di C, o si hanno le risorse che mette lui o si va nell’anonimato perché è difficile costruire ciò che la Reggina ha fatto in passato. Noi ci siamo costruiti passo dopo passo dalla cessione di Di Sole, Campolo e Tedesco alla Fiorentina abbiamo fatto quattro anni di C, quattro di B e nove di A intervallati da uno di B. In quel periodo storico era più facile farlo. Oggi di fronte a strutture dove l’aspetto economico è basilare accade che lo scudetto lo vinceranno sempre Juventus e Inter”.