Marcello Cardona è un nome noto a quanti seguono il calcio da qualche lustro. E’ stato un arbitro importante, facendo parte dell’organico dei direttori di gara di Serie A e B.
Vanta anche un breve passato da cronista sportivo, ma la sua attività principale è stata sempre al servizio della Polizia di cui ne fa parte dal 1981 e dove ha avuto un importante cursus honorum.
E’ un reggino che ha vissuto gran aprte della sua vita prestando servizio in altre città: a Sondrio da direttore della squadra Mobile, a Roma dove si è occupato di terrorismo internazionale e degli uffici di Polizia alla Camera e alla presidenza del Consiglio, prima di diventare vicequestore ed in seguito questore di varese, Livorno e Catania.
Ed è che qui che sta provando, assieme ad altre forze messe in campo dallo Stato, a scoperchiare un sistema di presunte partite truccate. Un ciclone che ha investito il Catania e ha portato a degli avvisi di garanzia per parte della dirigenza del Messina.
“Ogni settimana ne esce una sul calcio” ha detto con l’amarezza acuita dall’esser stato uno di campo.
“L’altra settimana – dice – a Catanzaro, tre settimane fa a Cremona, l’altro ieri la Fifa. Qualcosa credo che non quadri”.